Finito il caldo, un po’ di neve, solo una spolverata. Oggi pioggerella. Rimandato l’allenamento su alla Torre. Meglio così, ieri in Pietra ero spappolato. Vaccinazioni e raffreddore con tosse hanno fatto vacillare le prestazioni. << Tu vuoi sempre soffrire, noi ci vogliamo divertire sui tiri che conosciamo bene>>. Come è diverso il modo di intendere le cose! Anche ieri che barcollavo sono andato a fare i tiri che odio di più perché di aderenza su stondi. Ma si, proprio quelli che più mi mettono in difficoltà. Sono sempre alla ricerca di nuove sfide, di differenti problemi da affrontare, di nuove tecniche da provare. Anton Geesink, primo judoka a battere i giapponesi in un campionato del mondo, diceva: <<faccio il MIO judo>>. Già, ognuno fa uno sport diverso da tutti gli altri, ha esperienze e corporatura diversa da tutti gli altri. Non copiare, sperimentare. Le cose ripetitive mi avviliscono, mi tolgono ogni interesse, quando guardo quelli che montano cavalli per ore, giorni, anni, per vite intere a fare sempre quei quattro movimenti, mi viene male, soprattutto pensando ai cavalli, forzati in movimenti e atteggiamenti che rasentano il ridicolo e spengono ogni loro naturalezza, bellezza e possibilità di esprimersi liberamente. Ridotti a fantocci. Odio i tiri superlavorati, per arrivare alla memorizzazione di ogni movimento, alla conoscenza di ogni presa. Fine dell’avventura!
Chicco non si agita troppo, la nuova paglia gli piace parecchio, stelo lungo, morbida. Lui mi ha spiegato che il passage vuol dire esibizione di forza, il piaffe eccitazione compressa al massimo. Sono sentimenti, stati d’animo che sono dentro e si manifestano fuori. Se non sono dentro sono pavoneggiamenti, apparenza senza contenuto imposti da un uomo che mi rifiuto di definire cavaliere. Ma tant’è. <<ognun sa di ca’ sua>> diceva un’amica. Intanto prepariamo sci, pelli, ramponi, arva, che la prossima settimana hanno messo neve e speriamo sia tanta.